Asta di Arte Moderna e Contemporanea

Lotto N. 11  

Mariano Fortuny
(Granada, 1871 - Venezia, 1949)

Maestro di Cerimonie

Tecnica:
Acquaforte
Dimensioni:
cm 21x17
Pittore e incisore spagnolo, collezionista e antiquario. Di umili origini restò presto orfano ma ebbe i primi insegnamenti dal nonno modellatore di figure in terracotta. Tentò la fortuna trasferendosi nel 1853 presso l'Escuela de Bellas Artes di Barcellona e grazie alle sue doti artistiche vinse il premio Roma nel 1857 che gli permise di proseguire gli studi a Roma. Qui giunse nel 1858 e iniziò a frequentare gli artisti spagnoli, subì l’influsso delle opere di Domenico Morelli e strinse amicizia con il pittore Attilio Simonetti (1843–1925) che lo portò alla scoperta degli artisti napoletani. Simonetti divenne suo allievo e divise con lui lo studio romano. Con lo scoppiare della guerra ispano-marocchina, Fortuny fu chiamato in Marocco per rappresentare e immortalare i momenti più salienti del combattimento tra il 1860 e il 1861. Durante tale soggiorno Fortuny prese ispirazione per molti suoi dipinti sia raffigurando con occhio documentario scorci o tipi pittoreschi sia rielaborando poi in studio in chiave raffinata e decadente certi altri soggetti più esotici e aderenti al gusto orientalista allora di gran moda.  Nel 1862 tornò nuovamente in Italia, viaggiando tra Firenze e Napoli dove incontrò l'amico pittore Domenico Morelli, per poi tornare a Roma e aprire un nuovo studio in Via della Purificazione. Artista perennemente in viaggio fra l’Italia, la Spagna e Londra e Parigi dove divenne sodale dei migliori artisti del suo tempo, fu apprezzato e ricercato a livello internazionale per il suo gusto chiaro e cosmopolita. Sposò nel 1867 Cecilia de Madrazo y Garreta figlia del Direttore del Prado e nipote di un noto pittore spagnolo. Fortuny, il più internazionale e cosmopolita dei pittori spagnoli dell’Ottocento, si è dedicato all’incisione proponendo originali soggetti di genere spagnoleggiante o orientalista. La sua opera tradisce la profonda conoscenza dei maestri del passato quali  Goya e Rembrandt. Fortuny impiega un segno minuto che si contraddistingue, nella maggior parte delle lastre, per la ricerca di violenti effetti di luce su ambienti in ombra. Le lastre, come la vita stessa dell’autore, sono state soggette a continui rimaneggiamenti oggi ben ricostruiti nel catalogo ragionato basato sullo studio degli esemplari conservati nei musei pubblici. Si possono perciò oggi ben identificare le varie tirature; le prove di lavoro, le tirature coeve e quelle postume fino al 1916 nonché le varie carte impiegate dall’autore.
In questa stampa, la numero 28 del catalogo, come indicato dal numero inciso in alto a destra, viene rappresentato un uomo all'interno di una sala per lo più in ombra. Lo sfondo è scandito da due zone una più chiara a sinistra e in primo piano e una più grande scura a destra che si confonde con il volto dell'uomo. La forte inchiostrazione morbida e modulata e i giochi chiaroscurali ricordano la radice rembrantiana di Fortuny, il segno è libero e mosso; la lastra è uno tipico esempio della ricerca artistica del maestro. L'uomo è rappresentato in piedi frontalmente in abiti di foggia settecentesca, leggermente rivolto a destra ha il capo piegato a sinistra. La postura è solenne, indossa un lungo mantello realizzato con un tratto veloce e incisivo, porta un alto copricapo scuro, sembra indossare una maschera e con la mano sinistra si regge ad un bastone riccamente decorato alla sommità.
Impressione eccellente dal tratto deciso.
Ottimo stato di conservazione.
Ampi margini oltre la battuta del rame.
Bibliografia: Vives i Pique/Cuenca Garcia, Mariano Fortuny Marsal/Mariano Fortuny Madrazo, Electa, 1994, n.28, pag.137.

€ 500,00 / 700,00
Stima
€ 500,00
Base d'asta