Asta 16: Dipinti, mobili e oggetti antichi provenienti da prestigiose collezioni

Lotto N. 12  

Charles Andrè van Loo
(Nizza, 1705 - Francia, 1765)

Allegoria della Scultura

Tecnica:
Olio su tela
Dimensioni:
cm 50x79

Firmato in basso a sinistra "Carle' Vanloo"


Le due tele sono un significativo esempio di una serie dedicata alle Arti. Opere del pittore francese Carle o Charles-André van Loo, figlio di Louis-Abraham, famiglia di artisti di origine olandese discendente da Jacob van Loo, trasferitasi nel ducato di Savoia, nel sud della Francia.

Ancora giovane, seguì il fratello maggiore Jean-Baptiste diretto alla corte di Torino, spostandosi a Roma nel 1712, dove ebbe l’opportunità di studiare nella scuola del pittore italiano Benedetto Luti, e conoscere lo scultore francese Pierre Legros. Nel 1723 lasciò l’Italia per trasferirsi a Parigi dove ricevette, nel 1727, un premio per un quadro di soggetto storico, battendo il suo futuro rivale François Boucher. Dopo essere tornato a Torino, venne chiamato da Vittorio Amedeo II di Savoia, re di Sardegna, per il quale Charles-André dipinse una serie di illustrazioni raffiguranti scene tratte dai poemi di Torquato Tasso oltre a lavorare a diversi affreschi per la Palazzina di caccia di Stupinigi. Nel 1734 tornò a Parigi e nel 1735 divenne membro dell'Académie royale de peinture et de sculpture, ruolo che consacrò la sua fama di pittore. Nello stesso periodo dipinge preziose sovrapporte per l'Hôtel de Soubise di Parigi, la residenza dei principi Rohan-Soubise. Nel 1762 fu nominato pittore ufficiale alla corte di Luigi XV (riconoscibile nel busto del dipinto) e decorato con le insegne dell’Ordine cavalleresco di San Michele. Il figlio, Jules César Denis Van Loo fu suo allievo, specializzato in paesaggi. Charles-André van Loo morì a Parigi nel 1765.






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