Libri Antichi, Incisioni, Disegni e Manoscritti (Prima sessione)

Lotto N. 451  

Melchiorre De Filippis Delfico
(Italia, 1825 - Regno Unito, 1895)

Disegno caricaturale a matita di Melchiorre de Filippis Delfico

Dimensioni:
cm 25x18
firmato in basso a destre M. Delfico tra parentesi
in alto a sinistra, sempre tra parentesi il titolo: La Ristori.


scheda
DE FILIPPIS DELFICO, Melchiorre. - Nacque a Teramo il 28 marzo 1825 (Aurini, 1952, p. 299) da Gregorio, conte di Longano, e da Marina Delfico, figlia unica di Orazio, un nipote del pensatore e uomo politico Melchiorre. Ebbe quattro fratelli; tra questi, noti per le vicende politiche, Troiano e Filippo (Cerulli, 1964, pp. 15, 29). Frequentò a Teramo la scuola di disegno diretta da Pasquale della Monica (Aurini, 1952, p. 299). Sedicenne, si trasferì a Napoli, dove, dopo una formazione letteraria alla scuola di monsignor Antonio Mirabelli, studiò musica.

Ma più che come musicista, il D. emerse nel campo della caricatura, alla quale parallelamente si dedicava, conseguendo risultati fra i più apprezzabili dell'Ottocento. Nel 1855, secondo una notizia della Borroni (1957, p. 12), divenne collaboratore dell'Omnibus pittoresco, il giornale diretto da Vincenzo Torelli. Nel 1860 pubblicò a Napoli, presso E. Colonna, un Album di caricature in 24 tavole, al prezzo, ciascuna, di 20 grana. Particolarmente riuscita la tavola con i fratelli Palizzi in aperta campagna, l'uno occupato a dipingere, l'altro a osservare col cannocchiale un coniglio in fuga; o quella che coglie Domenico Morelli nell'atto di tagliare la testa di Giuseppe Verdi per poterla collocare entro la cornice di un quadro dal titolo Ritratto di Verdi eseguito da D. Morelli (Negro Spina, 1976). Nel 1860 il D. fornì pure una caricatura per le Corbellerie storico-comiche (Strenna pel 1860) di Antonio De Lerma (Napoli, Stamperia di F. Ferrante e C., 1860). t di questo periodo la collaborazione del D. a uno dei primi giornali umoristici italiani, l'Arlecchino (nel numero del 29 sett. 1861 si avverte: "A contare dal numero d'oggi tutte le caricature dell'Arlecchino saranno fatte dall'egregio Sig. De Filippis ... nostro primo Caricaturista, il quale … si è ristabilito in salute"). Le avventure di don Chisciotte costituirono il soggetto di una sua nuova raccolta, l'Album per ridere 1869. Per un decennio circa il D. disegnò caricature per il giornale satirico Il Caos.

Ciò sarebbe avvenuto, secondo una diffusa tradizione, al ritorno da un suo viaggio a Londra, dove avrebbe soggiornato per qualche tempo, chiamatovi a collaborare al Punch, ma questa collaborazione al giornale londinese è stata smentita, dopo accurate ricerche, dalla Borroni (1957, p. 29).

Il D. continuò ad alternare la collaborazione a periodici con quella a strenne. Sono sue le caricature della Strenna dello Stenterello pel 1874 (Napoli, tipogr. G. De Angelis), curata da Antonio De Lerma. Dal 1881 (8 maggio) divenne il caricaturista del Caporal Terribile, un giornale umoristico domenicale allora fondato, e diretto, con lo pseudonimo di Enoch, dal march. Francesco De Gregorio dei principi di Sant'Elia (Borroni, pp. 34 S.): la collaborazione (per i primi anni puntuale, poi altri gli si alterneranno) cessò dopo il 21 marzo 1886, per poi riprendere dal 25 nov. 1888 fino al 1891. È del 1891 anche l'ultimo album pubblicato dal D. a Napoli, Pompei, una illustrazione in chiave umoristica della storia di Pompei, in 32 tavole.

€ 200,00
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